Dal 6 dicembre ad oggi la Roma ha lasciato sul campo 8 punti in 4 pareggi (Sassuolo, Milan, Lazio e Palermo), di cui uno solo, quello con la Lazio, in qualche modo giustificabile ( il buon periodo di forma della squadra di Pioli, il derby, l’inferiorità numerica). Quattro pareggi che valgono quasi, in termini di punti persi, tre sconfitte e che mettono in luce, soprattutto, lo stato di totale confusione in cui versa Rudi Garcia.

Non solo assortisce squadre improponibili ( e qui si copre dietro alle scuse delle assenze, per infortunio o per coppe varie), ma le mette in campo in modo bislacco, come il primo tempo con la Lazio e con il Palermo: e qui non ha scuse, in particolare quando impiega un intero tempo, come al Barbera, per capire che solamente cambiando la disposizione in campo dei giocatori si può ottenere molto di più. Il Palermo è una squadra modesta, che vive unicamente sulle invenzioni dei suoi argentini: il resto è veramente molto, molto poco. La Roma non ha mai tirato in porta, ad eccezione della deviazione di Destro per l’1 a 1.

E qui veniamo alla campagna acquisti e al cuore del problema: Astori compie almeno un errore grave a partita; Pjanic sta diventando un problema molto serio: la sua inconsistenza ormai è imbarazzante; Destro non è un giocatore per il modulo della Roma e ha grandi limiti tecnici: serie difficoltà di controllo palla, goffo nella corsa, tutt’altro che rapido; Maicon va a corrente alternata; Emanuelson e Cole sono due bufale epocali; i giovani Paredes, Ucan e Sanabria finora sono solo giovani, appunto.

Non so come si possa sostenere che la Roma di quest’anno si sia rinforzata rispetto allo scorso campionato: è chiaramente una squadra meno tonica fisicamente, appannata, con un minore tasso tecnico.

Oggi la Juventus allungherà di altri due punti. E’ vero che manca l’intero girone di ritorno, ma le premesse sono poco rassicuranti.