Il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana è stato eletto, e tutti adesso si sperticano a dire che non si poteva non votare. Civati, al massimo dell’amenità, ha detto in una intervista televisiva che Mattarella è un nome segnalato dalle (cosiddette) sinistre del PD. Non c’è limite a nulla, neanche alla vergogna. Neanche ai grossolani errori, compiuti da tutti, meno che da Renzi e dal suo PD.

L’errore madornale di Alfano, membro autorevole del governo il cui Presidente del Consiglio indica Mattarella come candidato: lui, Alfano, Ministro degli Interni che dice no, io questo nome non lo voto. La logica avrebbe voluto che assieme e contestualmente Alfano avesse annunciato l’uscita dalla coalizione di governo e la presentazione delle dimissioni da ministro. Ma niente di tutto questo: dietrofront, si vota Mattarella, a rischio di esplosione del NCD.

L’errore fatale di Berlusconi, che – come sempre peraltro- per interessi di bottega (i conti Mediaset) oscilla tra esco dall’aula, scheda bianca e telegrammi di scuse anticipate. Penoso: ormai il centro destra è oltre lo sbando. Rimane solo come gruppo di interessi: di Berlusconi, per i suoi affari privati,degli altri perché se chiude questa legislatura non sanno dove andare e cosa fare nella vita.

L’errore stupido dei poveri grillini, in mano a un egocentrico affetto da protagonismo, che stanno lì a votarsi addosso, in attesa che un altro gruppo di senatori e deputati se ne vada o venga espulso.

Oggi tutti plaudono al grande genio politico di Renzi: PD unito ( ma adesso ci penserà l’incredibile Bersani a complicare da capo le cose), candidato stravincente (e di qualità), centrodestra e Grillo alla deriva.

Bisogna tornare a venerdì, quando tutti i commentatori tv delle maratone sulle presidenziali stavano a massacrarsi il cervello ( e a noi i marroni) sul caso del secolo: e se alla quarta Mattarella non viene eletto? Quando lo sapevano anche i bambini dell’asilo di mia nipote che sarebbe stato eletto con oltre 600 voti. Ma questa è l’Italia e questi sono i nostri giornalisti: purtroppo non ci potrà far nulla neanche il nuovo Presidente.

Segnalo, in chiusura, che l’on . Meloni, deputata e segretario di partito, grande elettore alle presidenziali, non è stata in grado- richiesta- di dire i nomi degli 11 Presidenti che hanno preceduto Mattarella; e che un deputato del M5S, anche lui richiesto, non ha saputo spiegare cos’è il semestre bianco.

Di fronte a questo squallore, Civati Cuperlo Fassina, spalleggiati da Bersani,ricominceranno la solita moina.

A volte sembra che non ci sia proprio speranza.