La Roma pareggia per l’ennesima volta e continua  non vincere all’Olimpico da novembre. Da domani la Juventus sarà di fatto irraggiungibile e tutte le chiacchiere a suon di proclami sullo scudetto, tanto vuoti quanto inutili, di Garcia saranno quello che sono sempre state : chiacchiere.

A Garcia molte cose non sono andate bene: gli infortuni, innanzi tutto. Ha perso tre giocatori del calibro di Balzaretti, Castan e Strootman (da ieri anche Iturbe). Ha perso per insipienza societaria un pezzo da novanta come Benatia . Non è poco e qualche attenuante generica bisogna concedergliela.

Tuttavia, nelle ultime 10 partite è evidente che non è stato in grado, mai, di mettere in campo tatticamente una squadra che fosse capace di giocare decentemente i primi 45 minuti. E’ stata una tragedia tattica dietro l’altra, recuperata sul filo dei nervi e con qualche aiutino arbitrale (l’Empoli dovrebbe gridare allo scandalo per i prossimi 10 anni per le due palesi beffe subite, in Coppa Italia e ieri in Campionato) nei secondi tempi.

L’area di rigore avversaria rimane penosamente vuota per 85 minuti su 90 e si continua a giocare con due ali che portano la palla sulle fasce: per farne cosa, alla fine? Ripassarla indietro ai centrocampisti. In questo modo si battono tutti i record di possesso palla, ma si tira in porta 1 o 2 volte in tutta la partita.

E’ veramente tutto da rifare, caro Rudi!

Di questo passo mantenere il terzo posto sarà molto difficile, se non impossibile, e se non si entra in Champions League, gli scenari che si presentano davanti sono tutt’altro che rosei.

Il pericolo molto molto serio che rischia la Roma è l’implosione: lo sfaldamento da mancanza di risultati, che può far rimettere in discussione molte cose: dalla intoccabilità di Garcia al nuovo stadio, passando per gli investimenti in calciatori che facciano veramente la differenza.

Spero di sbagliarmi, ma le premesse ci sono tutte.