L’ennesimo bruttissimo pareggio con il Chievo ha tolto l’ultima foglia di fico dalla situazione disperata della Roma, che non è più in grado di vincere una partita, neanche con squadre che tutt’al più possono metter in campo un po’ di muscoli e tanto sacrificio. Sarebbe utile sapere la differenza tra il monte ingaggi della Roma e quello del Chievo: presumo che quelli di Totti e De Rossi basterebbero in abbondanza per tutta la rosa della squadra veneta.
Parafrasando una frase di un vecchio saggio, grande è la confusione in campo, la situazione è drammatica ( o penosa, scegliete voi). Chievo-Roma che si è giocata oggi al Bentegodi è stata forse la più brutta partita del Campionato di quest’anno, in assoluto. Gli uomini di Garcia hanno sbagliato non meno di quaranta passaggi, perso altrettante volte la palla, compiuto un paio di svarioni in difesa che solo perché l’avversario era il Chievo non sono diventati goal. E meno male che il Chievo stesso, in termini di passaggi sbagliati e di indecisioni, non è stato di meno, altrimenti saremmo qui a commentare una sconfitta, anziché un brutto pareggio. La Roma degli ultimi due mesi è in perfetta media retrocessione: ormai i giocatori che sono sulla luna non si contano più. Alla schiera degli inutili Astori, Manolas, Pijanic, Cole, Totti e De Rossi (oggi non in campo) si sono aggiunti anche Naingolan, Florenzi, Gervinho . Quest’ultimo è la rappresentazione vivente della Roma di Garcia di questo scorcio di Campionato: involuto, autoreferenziale, confuso, senza idee. Poco, ma molto poco, meglio Iturbe, che comunque non andrebbe oltre il 5 in pagella.
Ormai la Roma non riesce a fare più neanche uno sterile possesso palla: De Santis spara lontano tutte le palle, per evitare i tocchi elementari, imbarazzanti e pericolosi dei centrali e dei terzini. Garcia non sa più che pesci prendere e sforna ogni domenica una squadra bislacca, senza capo né coda. E’ ormai evidente che tutti hanno tirato i remi in barca, forse perché l’obiettivo della Champions (ultimo rimasto assieme alla tenue speranza della seconda Coppa europea) non è così allettante. Ma c’è un dubbio più serio e profondo: che non si tratti solo di una stagione andata alla malora (l’ennesima), ma che alla malora stia andando il progetto Pallotta- Sabatini- Garcia, che si tengono a vicenda, ma non so ancora per quanto tempo.
Una cupio dissolvi all’interno della quale poi ognuno, per proprio conto, troverà la propria via d’uscita. Per ricostruire la squadra il prossimo anno serviranno almeno 100 milioni di euro – se le chiacchiere non sono solo chiacchiere. Chi è che ce li mette?