La indecente partita giocata dalla Roma contro le riserve dell’Empoli per gli ottavi di Coppa Italia toglie definitivamente qualsiasi scusa a una squadra con chiari limiti tecnici, tattici e fisici. Soprattutto pone un serio interrogativo: Garcia ha chiaro cosa sta facendo in questo momento?

La vittoria finale, maturata con un rigore inesistente, non basta più a mascherare la confusione del tecnico, gli errori della società e la scarsa qualità (di alcuni)  o la forma strutturalmente precaria di altri giocatori.

Bisogna mettere sotto analisi, senza reticenze, campagna acquisti, preparazione atletica, gestione fisica e impianto tattico di una squadra che sopravvive a se stessa. Bisogna , quindi, chiedersi chi ha voluto e realizzato la ottusa campagna acquisti e cessioni della scorsa estate, capendo bene chi ha deciso di cedere Benatia (per non concedere un giusto adeguamento di ingaggio) e nello stesso tempo ha acquistato un giocatore assolutamente insufficiente come Astori, che regala -ogni partita- un goal di vantaggio agli avversari;  chi ha deciso di spendere 30 milioni per Iturbe o di ingaggiare a suon di milioni un giocatore inutile e a fine carriera come Cole. Bisogna chiedere a Rudi Garcia – che farebbe bene a moderare i proclami e a concentrarsi su quello che fa, umilmente- quali sono le strategie che ha in mente, se ne ha: le squadre che mette (male) in campo sembrano tutte provvisorie e improvvisate, senza uno schema coerente o un’idea di gioco che non sia il palla lunga e pedalare per Gervinho e Iturbe.

E’ evidente che il tecnico francese è da settimane in piena confusione tattica. In più , la squadra , in tutti i suoi componenti, mostra manifeste carenze fisiche e di tenuta di ritmo: ma si fanno allenamenti seri oppure è tutto tatticismo?

Infine i giocatori: di Astori e di Iturbe si è detto. Che dire di Destro, che con il modestissimo Empoli non è mai riuscito a controllare una palla, che si è fatto fischiare 4-5 fuorigioco, che ha commesso altrettanti falli in attacco? Da solo è riuscito a far fallire una dozzina di azioni di attacco della Roma. Pjanic impalpabile, come sempre; Maicon a corrente alternata, come quasi sempre; Mapu scolastico, al limite dello stucchevole.

Urge un cambio di marcia, a tutti i livelli.