Meno male che la partita sia finita lì: altri 3 minuti e forse non saremo qui a bearci dei tre punti fuori casa.

Nonostante la scelta, senza senso, di far giocare con Totti influenzato e, ovviamente, ininfluente fin quando è stato in campo, la squadra ha tenuto per tutto il primo tempo, con qualche colpo di fortuna, perché la coppia centrale Mapou – Astori proprio non funziona. Il primo non h capito ancora il modulo della Roma, il secondo ha tanta buona volontà, qualche pregio (il colpo di testa), ma ha anche decisivi problemi tattico-tecnici. Meno male che in difesa Torosidis, almeno,  ha coperto la falla del gaio Maicon.

Meno male che  i ‘pischelli’ (Verde, Sanabria, Paredes) hanno fatto squadra da soli, sorretti da un immenso Keita (unico vero acquisto della Roma), che ha cantato e portato la croce in un centro campo allo sbraco, con Naingolan a corrente alternata e un – come  sempre- impalpabile Pijanic: per quest’ultimo forse la Roma non è la squadra adatta. Bene Lijaic, almeno per la foga da buona volontà, che a volte, ma non sempre, qualche frutto porta a casa.

Meno male che il Cagliari si è mangiato questo e quest’altro, perché se non si accende la luce del suo capitano (anche lui sul viale dell’inevitabile tramonto) i lampi possono funzionare o no. E questa volta non hanno funzionato.

La Juventus ha vinto aprendosi la strada con un goal vergognosamente viziato dal fuorigioco, ma avrebbe vinto comunque: Inzaghi non è all’altezza della serie A. Continuiamo a fare finta di essere ancora in corsa per lo scudetto.