I terroristi di Parigi cominciano a portare a casa i primi risultati delle loro ignominiose azioni criminali. La Le Pen ha chiesto  apertamente la reintroduzione della pena di morte, sicura di poter contare sulla reazione emotiva dei francesi; Salvini, suo alleato, chiede di bloccare l’invasione degli immigrati, perché – sono parole sue- milioni sono pronti a sgozzarci anche sul pianerottolo di casa. E via cantando.

Ciò che mi preoccupa, ma purtroppo non mi meraviglia, è che a questo coro si è aggiunto l’Huffingtonpost, con un post del suo Direttore. Lucia Annunziata scopre, oggi, che siamo in guerra e che aveva ragione chi sosteneva che la terza guerra mondiale è cominciata l’11 settembre 2001. I fatti di Parigi, sostiene l’Annunziata, sono di una gravità tale che chiudere gli occhi non è più possibile.

Probabilmente parla di se stessa, che teneva gli occhi ben chiusi sia l’11 marzo del 2004 quando il terrorismo islamico faceva 197 morti e 2.057 feriti a Madrid, oppure il 7 luglio del 2005, quando la stessa mano terroristica trucidava 51 persone e ne feriva circa 700 a Londra.

197 e 51, che sono ben di più di 12 (comunque ignobilmente troppi anche questi, come ovvio).

Nella foga creata dalla paura – legittima, per carità- Lucia Annunziata confonde gli effetti con le cause: la guerra non è iniziata nel 2001, ma è stata dichiarata unilateralmente dieci anni prima dall’Occidente (con gli USA di Bush padre in testa) che ha deciso di dare una lezione all’Iraq (che stremato da 8 anni di guerra contro l’Iran per conto dell’Occidente aveva accumulato debiti per 100 miliardi di dollari e danni alle infrastrutture per 200 miliardi e, come risarcimento, voleva stupidamente accaparrarsi  il petrolio kuwaitiano). Riaffermata il 7 ottobre del 2001, con l’inizio della guerra in Afghanistan, iniziata per liberarsi di quei talebani ormai nemici, ma armati e foraggiati per anni dagli USA, per combattere il governo filo sovietico della Repubblica Democratica dell’Afghanistan. Continuata, infine, con la seconda guerra iraqena (19 marzo 2003), con l’interminabile  scia di morti.

Queste guerre hanno comportato e, ancora, comportano morti ogni giorno: fino ad oggi più di 2 milioni.

Il direttore dell’Huffingtonpost credo che sia cosciente che un attacco terroristico  ha lo stesso valore ovunque accada e che 50 morti per una bomba a Karachi o a Roma sono la stessa cosa.

L’Huffingtonpost, per voce del suo direttore, chiede ai governi, quindi pure a quello italiano, di dirci di quali armi ci stiamo armando, per combattere il terrorismo. Occhio per occhio, quindi. Bella vittoria del terrorismo, senza dubbio.